Calcio Femminile: come scegliere la scuola giusta

Tua figlia ama il calcio? Non interrompere il suo sogno, ma cerca di capire come scegliere una scuola calcio femminile adatta a tua figlia. Poche regole che ti permettono di scegliere la scuola calcio giusta.

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Le regole per scegliere la scuola calcio femminile

Se tua figlia ha una voglia pazza di giocare a calcio non ti resta che individuare la società sportiva che fa per lei. Poche semplici regole che devi conoscere per non sbagliare nella scelta.

Quale squadra, struttura o scuola calcio femminile scegliere? Per questo motivo abbiamo predisposto una breve ma utilissima guida.  Entriamo nel dettaglio

Calcio femminile: attenta valutazione dell'ambiente

La prima di queste regole riguarda la valutazione dell’ambiente dove andremo ad inserire nostra figlia. Ovviamente la ragazza dovrà imparare a giocare a calcio, ma questo deve avvenire in un ambiente sano che educhi al “Fair play” e al rispetto. Dove la competizione deve essere solo il mezzo attraverso cui raggiungere un miglioramento tecnico. Fondamentale per una scuola calcio femminile seria è quello di incoraggiare le calciatrici a crescere in modo equilibrato, non solo sotto il profilo tecnico, ma anche umano, basato su valori come l’altruismo, l’accoglienza e il gioco di squadra.

Studi scientifici in merito hanno dimostrato come una esasperazione dell’attività agonistica in giovane età conduce ad un prematuro abbandono dell’attività sportiva. In considerazione di ciò, ad esempio, la Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) ha disposto l’eliminazione delle classifiche dai campionati federali per le categorie “esordienti” e “pulcini”.

Progetto educativo e sportivo

Parallelamente a quanto adottato nella scuola di istruzione, anche nelle società sportive orientate sui giovani, deve essere sempre presente un progetto educativo-sportivo. Elemento fondamentale del progetto è la presenza e partecipazione delle famiglie nel programma di formazione. Tipico, ma raro, esempio è la realizzazione di momenti d’intrattenimento e di condivisione comuni. Una sorta di “terzo tempo” prolungato. Una Scuola calcio presente considera il momento tecnico-formativo come uno dei tanti momenti in cui deve essere coinvolta l’atleta bambino. Manifestazioni, attività extra calcistiche, educative e momenti ludici devono completare il percorso formativo.

Uno sguardo alla classe dirigente della società

La qualità di una scuola calcio femminile la si valuta osservando il lavoro della sua dirigenza e delle politiche attuate. E’ frequente riscontrare la cattiva prassi di utilizzare l’iscrizione alla scuola calcio, per giunta a costi elevati, al fine di finanziare economicamente le categorie superiori. Questo tutto a discapito del settore giovanile e scolastico a cui dovrebbe essere destina la massima attenzione.

Uno sguardo allo Staff Tecnico della società

Diciamoci la verità. Il fatto che siano presenti istruttori federali non sempre è garanzia di professionalità e qualità. In alcune situazioni e sovente osservare comportamenti e linguaggi tenuti dai formatori, non appropriati al contesto, che stridono con la loro figura. Lo staff tecnico deve si possedere le giuste qualificazioni idonee all’insegnamento, ma anche possedere quelle capacità umane che non si apprendono con la frequenza di corsi ma dall’educazione ricevuta. L’unica difesa è osservare il loro lavoro. Valutateli e successivamente prendete la vostra decisione.

Potremmo osservare un tecnico altamente formato in materia calcistica, ma carente sotto l’aspetto comunicativo. L’incapacità di esprimere empatia, di comunicare le proprie conoscenze alle allieve nel giusto modo, porterà ad avere, come risultato finale, un gruppo di calciatrici demotivate, deluse  e scontente.

Inoltre non bisogna sottovalutare la presenza, anche in forma di consulente, di una figura laureata in Scienze Motorie (ex ISEF), il cui compito è quello di pianificare la giusta preparazione atletica in funzione dell’età e della conformazione fisica. Non tutti gli esercizi sono adatti a tutte le età e a tutte le allieve.

calcio femminile

Diffida da chi attua una “selezione”

Non precipitarti ad iscrivere tua figlia, ma fallo solo dopo aver bene conosciuto quale sia la reale filosofia di fondo che la scuola calcio femminile ha adottato. Tra “vincere” come squadra o preoccuparsi di far “crescere” le allieve, c’è una grande differenza. Evitiamo di incappare in società che puntano solo a primeggiare con le vittorie ottenute al solo fine esclusivo di una propria affermazione. Evitiamo di scegliere scuole calcio femminile dove per accedere si è sottoposti a provini e selezioni. Liberiamo, almeno nello sport, le allieve da un possibile stress dovuto ad eccessiva competitività. Non dimentichiamo che gli adolescenti hanno bisogno di conferme positive per formare e rafforzare il proprio “io”. E teniamo sempre presente che tutti hanno il diritto di giocare, a prescindere dalle qualità tecniche e fisiche possedute. La sfida è proprio questa: a noi il compito di migliorarle.

Una corretta gestione della panchina

Esiste una sola regola. Chiunque vuole giocare e divertirsi: compresa tua figlia. Quindi evitiamo le scuole calcio femminili che da subito suddividono le calciatrici in titolari o riserve. Tutto esclusivamente per aggiudicarsi un trofeo in più.

Se nostra figlia è dotata di capacità tecniche e calcistiche superiori alle altre, è sempre meglio scartare squadre che hanno abbracciato questa filosofia. Bisogna ricordare che le calciatrici devono essere considerate come allieve a cui va lasciato il giusto tempo per crescere. Evitiamo inutili e negative pressioni psicologiche sui di loro.

Prediligi scuole che si confrontano con i genitori

La massima collaborazione rappresenta l’elemento vincente che deve intercorrere in un rapporto tra la dirigenza, lo staff tecnico e i genitori. Fare “squadra”. E’ l’unico mezzo attraverso cui l’allieve può essere seguita nel suo percorso di crescita.

Ciò non sta a significare il genitore debba mettere bocca sulle scelte tecniche. Al contrario ne deve stare lontano. Ma un confronto ampio su aspetti come l’andamento scolastico, il comportamento in famiglia, le relazioni con gli amici, possono far emergere delle “problematiche nascoste” che influenzano negativamente la crescita e lo sviluppo della ragazza. Un tale modo di operare ci permetterebbe un tempestivo intervento a tutela della propria figlia.

Una valutazione delle strutture

Ricordiamoci di non sottovalutare la valutazione della struttura e gli impianti della scuola calcio che nostra figlia andrà a frequentare. Come ci insegnano i recenti fatti di cronaca sportiva avvenuti nel corso degli Europei 2020 occorsi al giovane calciatore Christian Eriksen che ha avuto un arresto cardiaco in campo durante un match, la prima cosa di cui ci dobbiamo assicurare è che la struttura sia dotata di un apparecchio defibrillatore e chi vi sia presente, nel corso delle sedute di allenamento, personale tra la dirigenza e tra i tecnici in possesso di attestato di qualificazione per l’utilizzo di un defibrillatore BLS-D.

Altro aspetto da verificare è quello che la scuola calcio femminile scelta effettui un regolare tesseramento dell’allieve presso la federazione o l’ente sportivo di riferimento. Questa è l’unica garanzia affinché la struttura ospitante le attività sia in possesso di regolare assicurazione RC.

Tutto qua. Semplici considerazioni che ci mettono in condizione di fare una reale valutazione della scuola calcio o della società sportiva prescelta.

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Patrizio Pompei

Patrizio Pompei

Presidente della ASD Hell Valley, istruttore di calcio e di tecnica calcistica individuale. Blogger in ambito sportivo