Quale scuola calcio scegliere per i propri figli? Questa è il primo interrogativo che si pone un genitore nel momento in cui a scelto l’attività fisica più adatta al proprio figlio. Segui le 10 regole d’oro che ti aiuteranno a scegliere la scuola calcio più adatta.

Indice dei contenuti

Le 10 regole d'oro per scegliere la scuola calcio

Appurato che la scelta possa ricadere sul calcio, subito dopo ci sono una serie di domande a cui non sempre è semplice trovare risposta:

Quale squadra, struttura e scuola calcio scegliere?

Come valutare una scuola calcio?

E’ proprio per questo motivo che abbiamo predisposto un breve ma utilissimo decalogo che può aiutarti ad effettuare la scelta più appropriata e corretta che ti permetterà di scegliere con consapevolezza. Le 10 regole d’oro da tenere sempre presenti per scegliere la scuola calcio a misura di tuo figlio.

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Decalogo delle 10 regole d'oro

  1. Valutazione dell’ambiente
  2. Presenza di un progetto educativo-sportivo
  3. Conoscere la società e la sua dirigenza
  4. Staff Tecnico e formazione
  5. Supporto psicologico
  6. Selezione in entrata
  7. Gestione della panchina
  8. Rapporto con i genitori
  9. Esigenze della famiglia
  10. Valutare le strutture e degli impianti

La valutazione dell'ambiente

La prima delle 10 regole d’oro da seguire per scegliere una scuola calcio è quella di valutare l’ambiente dove andremo ad inserire nostro figlio. E’ ovvio che il bambino dovrà imparare a giocare a calcio, ma questo deve avvenire in un ambiente sano che educhi al “Fair play”. Fondamentale per una Scuola Calcio seria è incoraggiare i bambini a crescere non solo sotto il profilo tecnico, ma anche umano, basato su Valori come l’altruismo, l’accoglienza, il gioco di squadra.

Un ambiente sano basa le proprie radici su un equilibrio costante nell’esaltazione della competitività. Dove non si esaltano eccessivamente le vittorie, di squadra o personali, e come non ci si debba abbattere oltre misura per le sconfitte.  Un ambiente che infonda negli allievi coraggio e fiducia per permettere loro di sentirsi liberi di giocare per quelle che sono le loro capacità e peculiarità individuali.

Molti studi scientifici hanno dimostrato come l’esasperazione dell’attività agonistica in età precoce porta ad un abbandono prematuro della pratica sportiva. Tant’è che la Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) ha disposto l’eliminazione delle classifiche dai campionati federali per le categorie “esordienti” e “pulcini”.

Presenza di un progetto educativo-sportivo

Così come nella scuola, anche nell’attività sportiva rivolta ai più giovani, deve essere sempre presente un progetto educativo-sportivo, un modello formativo con un’impronta etica, che veda la partecipazione dei bambini e delle famiglie. Il tutto realizzabile attraverso l’intrattenimento e la condivisione di momenti di partecipazione comune. Una sorta di “terzo tempo” prolungato.

Conoscere la società e la sua dirigenza

Di una scuola calcio non va mai sottovalutata la fondamentale importanza della Società e della Dirigenza. E’ frequente notare come società, attraverso l’iscrizione alla scuola calcio, finanzino economicamente le categorie superiori. Tutto a discapito del settore giovanile e scolastico che dovrebbe essere destinatario dalla massima attenzione.
Una Scuola calcio presente considera il momento tecnico-formativo come uno dei tanti momenti in cui deve essere coinvolto il bambino. Manifestazioni, attività extra calcistiche, educative e momenti ludici devono completare il percorso formativo.

Staff Tecnico e formazione

Non illudetevi. La presenza di istruttori federali non sempre è garanzia di qualità. Una buona scuola calcio dovrebbe vedere la presenza di personale tecnico in possesso delle idonee qualifiche, ma anche di quelle capacità umane che non si apprendono con la frequenza di corsi. Il miglior modo per capire è attraverso l’osservazione. Guardateli all’opera, valutateli e successivamente decidete. Di fronte potremmo avere un tecnico altamente formato in materia calcistica, ma carente sotto l’aspetto comunicativo. Se non riesce ad esprimere empatia, se non saprà comunicare le sue conoscenze agli allievi nel giusto modo, avremo come risultato un gruppo di giovani calciatori demotivati e scontenti.

Importante è anche la presenza e la consulenza di una figura laureata in Scienze Motorie (ex ISEF), che può pianificare la giusta preparazione atletica di tuo figlio in funzione dell’età. Non tutti gli esercizi sono adatti a tutte le età.

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Supporto psicologico

Verifica che tra lo staff sia presente uno psicologo infantile. Oggigiorno, in una società dove i bambini, sempre con più frequenza, sono esposti a modelli e atteggiamenti negativi, la consulenza e un supporto psicologico di un professionista può risultare determinante nel far emergere situazioni di difficoltà sociale.

Selezione in entrata

Prima di procedere con l’iscrizione del proprio figlio è bene conoscere quale sia la reale filosofia di fondo che la società sportiva ha adottato. Quale sia la scelta fatta tra “vincere” come squadra o preoccuparsi di far “crescere” i ragazzi.  Evitare di scegliere la scuola calcio che punta solo alle vittorie al fine esclusivo di una propria affermazione. Scuole calcio dove l’accesso è subordinato a provini e selezioni, e i bambini vengono sottoposti a stress ed eccessiva competitività. Tutti hanno il diritto di giocare, a prescindere dalle qualità tecniche e fisiche.

Gestione della panchina

Parti sempre da questo presupposto: il tuo bambino vuole solo giocare e divertirsi in compagnia di vecchi e nuovi amici. Diffida di quelle scuole calcio che iniziano da subito a suddividere i giovani calciatori in titolari o riserve. Evita contesti in cui alcuni bambini vengono messi in disparte a guardare ed altri osannati. Tutto ciò per vincere un trofeo in più. Anche se il proprio figlio è dotato di straordinarie capacità tecniche e calcistiche, è sempre meglio non scegliere società che hanno sposato questa linea. I bambini vanno considerati come bambini a cui va lasciato il giusto tempo per crescere. Evitiamo inutili e negative pressioni psicologiche sui bambini. Hanno diritto di essere considerati tutti campioni.

Rapporto con i genitori

Il giusto rapporto che deve intercorrere tra la dirigenza, lo staff tecnico e i genitori deve essere l’espressione della massima collaborazione. Solo così, facendo “squadra” il giovane atleta può essere seguito nel suo percorso di crescita. Sia sotto il profilo tecnico, che umano.

Questo non significa che il genitore debba mettere bocca sulle scelte tecniche. Anzi, ne deve stare il più lontano possibile. Ma confrontarsi con lo staff su aspetti più ampi, come ad esempio l’andamento scolastico, il comportamento in famiglia, le relazioni con gli amici, possono far emergere delle problematiche che influenzano negativamente la crescita e lo sviluppo del giovane. L’apertura di un tale dialogo permetterebbe un tempestivo intervento a tutela del proprio figlio.

Esigenze della famiglia

Molto rilevante è la conciliabilità delle esigenze famigliari con quelle del bambino. E’ buona norma, ad esempio, non andare a cercare squadre troppo lontane. Qualsiasi aspetto può essere fonte di stress e di disagio per l’intero nucleo familiare. O scuole calcio troppo blasonate, la cui retta di frequenza comporta importanti sacrifici per la famiglia, con ricadute negative. Scegliamo una scuola calcio che sia a misura dell’intero nucleo famigliare.

Valutare le strutture e gli impianti

Ultima delle 10 regole d’oro aspetto riguarda la valutazione della struttura e gli impianti della scuola calcio che nostro figlio andrà a frequentare. La prima cosa di cui ci dobbiamo assicurare è che la società sia regolarmente affiliata ad un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal Coni o alla Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC). Questa risulta essere una garanzia affinché la struttura ospitante le attività sia in possesso di regolare assicurazione RC.

L’altro aspetto è quello di avere la certezza che la scuola calcio effettui regolare tesseramento dell’allievo all’ente sportivo di riferimento.

Dopo di ché valutare, con delle semplici domande che dovremmo porci alla prima visita, lo stato della struttura che ospita la scuola calcio. Ad esempio porci queste domande: E’ presente un apparecchio defibrillatore? Vi è personale tra la dirigenza e i tecnici in possesso di attestato BLSD per il suo utilizzo? Quali sono lo stato e le condizioni del terreno di gioco? Le porte, ed altri possibili oggetti contundenti presenti in campo (es. panchine, mura prossime al campo, pali della luce) sono in sicurezza? Gli spogliatoi ed i bagni in che condizioni sono?

Semplici domande che ci permettono di fare una reale valutazione di come la società cura i propri ambienti, e di conseguenza di quanto a cuore ha la sicurezza dei propri allievi.

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Patrizio Pompei

Patrizio Pompei

Presidente della ASD Hell Valley, istruttore di calcio e di tecnica calcistica individuale. Blogger in ambito sportivo